Vitigni

Il territorio e i vitigni

Ci troviamo a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, nel cuore dei monti iblei, nel lembo sud-orientale della Sicilia. Il nostro territorio si caratterizza per la ricchezza agricola e per la sua secolare tradizione contadina, che ha ridisegnato il paesaggio con i tipici muretti a secco tra uliveti, vigneti e carrubi. La bellezza del paesaggio bucolico e collinare, a circa 300 metri di altitudine sul livello del mare, si affianca a quella artistica e monumentale. Siamo infatti a pochi chilometri dalle città di Ragusa Ibla, Modica, Scicli, testimoni della maestosa bellezza dello stile Barocco, città dalla vivacità intellettuale, artistica e imprenditoriale, soprattutto nel settore dell’accoglienza turistica e dell’agroalimentare di qualità.

Nelle nostre colline, il sapere contadino e il rispetto della terra si tramandano da generazione in generazione per preservare l’antico sapere della storia del vino, delle maestranze locali e dei vitigni autoctoni. La campagna, con le sue fertili zone pianeggianti che degradano dolcemente verso il mare, con i suoi bianchi muretti a secco che delimitano i campi e si perdono fra le dune di sabbia, fa di questo territorio un contesto unico per la viticultura. Siamo nella terra della Docg del Cerasuolo di Vittoria, una delle aree vinicole tra le più importanti della Sicilia, culla del Nero d’Avola e del Frappato e terra ricca dove trovano una splendida espressione anche Grillo, Syrah, Moscato.

cerasuolo-di-vittoria-classico
Il Cerasuolo di Vittoria

Ci troviamo nelle campagne dei Monti Iblei, nella fertile Val di Noto, la zona classica dell’unica DOCG Siciliana, quella del Cerasuolo di Vittoria.

Dopo anni di coltivazione per produrre vino e olio ad uso familiare, vengono gradualmente messi in produzione nove ettari di vigneti in diverse contrade tra Chiaramonte Gulfi, Mazzarrone e Comiso, nell’area più vocata alla viticoltura. Così la tradizione di famiglia diventa un’attività aziendale, ma di nicchia, con una produzione di vini dal carattere forte ed elegante, capaci di rispecchiare la terra d’origine e valorizzarla attraverso i suoi migliori frutti.

I Vitigni

Nero d’Avola

La storia del vitigno siciliano a bacca rossa, detto anche Calabrese, si confonde con quella dei Calabresi ma si hanno buone ragioni per ritenerlo indigeno del siracusano, di Avola in particolare. Un’ipotesi fa derivare il nome Calavrisi dal nome di un’isola e di una città greche: Calauria, con il significato, quindi, di uva Calaurisi, cioè importata da quella zona durante la colonizzazione ellenica della Sicilia. Secondo alcuni studiosi invece il nome Calavrisi deriverebbe da Calea, sinonimo siciliano di racina, quindi uva, e da Aulisi, cioè di Avola, dal nome dialettale della città di Avola (Aula).
Nel calice si distingue per precise caratteristiche: innanzitutto per il colore, che è rosso rubino con riflessi granati. Al palato, invece, se ne percepisce un aroma floreale di viola, fruttato (amarena, prugne) e speziato (cuoio, carruba, liquirizia, cannella, chiodi di garofano). Il gusto è fresco e dotato di ottima acidità che garantisce longevità.

Frappato

Vitigno autoctono, originario della zona di Vittoria. Il celebre ampelografo barone Antonio Mendola fu il primo che ha descritto il vitigno riferendo che la varietà poteva essere originaria del comune di Vittoria dove era coltivata sin dal XVII secolo.

Al naso si percepiscono sentori di fiori e di frutta, intensi, così come intensa la nota speziata. In bocca ha un corpo mediamente ricco, tannini equilibrati, fresco e dalla grande finezza e piacevolezza.

Grillo

Il vitigno Grillo è una varietà di uva bianca originario della Sicilia Occidentale e coltivato soprattutto nella zona del trapanese, dove ha trovato suoli idonei per crescere e prosperare nel periodo successivo al passaggio della fillossera, quindi dopo la metà dell’Ottocento. Oggi è coltivato in quasi tutta l’isola dove trova diverse espressioni grazie alla peculiarità dei territori, tanto che si parla di ‘Grilli di Sicilia’. I vini Grillo sono caratterizzati da un sapore fruttato e fresco, con note di frutta tropicale, agrumi e fiori. Possono anche avere una certa complessità e mineralità, a seconda della zona di produzione e delle tecniche di vinificazione utilizzate.

Syrah

Vitigno internazionale coltivato in diverse zone del mondo, trova in Sicilia, in alcune sue zone vitivinicole in particolare, il suo habitat d’adozione. Grazie al clima e alle condizioni pedoclimatiche dei suoli, l’uva a bacca rossa esprime il meglio di sé stessa e dona al calice un vino di forte personalità. Di colore rosso rubino dalle sfumature violacee e dal profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie, tra le quali appare evidente il pepe nero; in bocca presenta una buona struttura e persistenza, è morbido e abbastanza fresco con una media tannicità.

Moscato

Il vitigno siciliano il Moscato bianco è citato da numerose fonti antiche e ha origini remote.
Stando alle fonti storiche, è stato il primo vino dolce vinificato a partire dal vitigno introdotto dai Greci proprio a Siracusa, quando fondarono la città. Diretto erede, oggi, è il vino Moscato di Siracusa. Un vino aromatico, perché “moscato”, in lingua persiana, significa, appunto, questo: profumato, aromatico, odoroso. Al calice si presenta con un colore giallo paglierino e riflessi dorati. Al naso, note intense e aromatiche, fruttate e floreali. In bocca è fresco, aromatico, dolce e morbido

I Vitigni

La storia del vitigno siciliano a bacca rossa, detto anche Calabrese, si confonde con quella dei Calabresi ma si hanno buone ragioni per ritenerlo indigeno del siracusano, di Avola in particolare. Un’ipotesi fa derivare il nome Calavrisi dal nome di un’isola e di una città greche: Calauria, con il significato, quindi, di uva Calaurisi, cioè importata da quella zona durante la colonizzazione ellenica della Sicilia. Secondo alcuni studiosi invece il nome Calavrisi deriverebbe da Calea, sinonimo siciliano di racina, quindi uva, e da Aulisi, cioè di Avola, dal nome dialettale della città di Avola (Aula).
Nel calice si distingue per precise caratteristiche: innanzitutto per il colore, che è rosso rubino con riflessi granati. Al palato, invece, se ne percepisce un aroma floreale di viola, fruttato (amarena, prugne) e speziato (cuoio, carruba, liquirizia, cannella, chiodi di garofano). Il gusto è fresco e dotato di ottima acidità che garantisce longevità.

Vitigno autoctono, originario della zona di Vittoria. Il celebre ampelografo barone Antonio Mendola fu il primo che ha descritto il vitigno riferendo che la varietà poteva essere originaria del comune di Vittoria dove era coltivata sin dal XVII secolo.

Al naso si percepiscono sentori di fiori e di frutta, intensi, così come intensa la nota speziata. In bocca ha un corpo mediamente ricco, tannini equilibrati, fresco e dalla grande finezza e piacevolezza.

Il vitigno Grillo è una varietà di uva bianca originario della Sicilia Occidentale e coltivato soprattutto nella zona del trapanese, dove ha trovato suoli idonei per crescere e prosperare nel periodo successivo al passaggio della fillossera, quindi dopo la metà dell’Ottocento. Oggi è coltivato in quasi tutta l’isola dove trova diverse espressioni grazie alla peculiarità dei territori, tanto che si parla di ‘Grilli di Sicilia’. I vini Grillo sono caratterizzati da un sapore fruttato e fresco, con note di frutta tropicale, agrumi e fiori. Possono anche avere una certa complessità e mineralità, a seconda della zona di produzione e delle tecniche di vinificazione utilizzate.

Vitigno internazionale coltivato in diverse zone del mondo, trova in Sicilia, in alcune sue zone vitivinicole in particolare, il suo habitat d’adozione. Grazie al clima e alle condizioni pedoclimatiche dei suoli, l’uva a bacca rossa esprime il meglio di sé stessa e dona al calice un vino di forte personalità. Di colore rosso rubino dalle sfumature violacee e dal profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie, tra le quali appare evidente il pepe nero; in bocca presenta una buona struttura e persistenza, è morbido e abbastanza fresco con una media tannicità.

Il vitigno siciliano il Moscato bianco è citato da numerose fonti antiche e ha origini remote.
Stando alle fonti storiche, è stato il primo vino dolce vinificato a partire dal vitigno introdotto dai Greci proprio a Siracusa, quando fondarono la città. Diretto erede, oggi, è il vino Moscato di Siracusa. Un vino aromatico, perché “moscato”, in lingua persiana, significa, appunto, questo: profumato, aromatico, odoroso. Al calice si presenta con un colore giallo paglierino e riflessi dorati. Al naso, note intense e aromatiche, fruttate e floreali. In bocca è fresco, aromatico, dolce e morbido

Scopri il nostroVino